Dopo il rinvio del 4 luglio scorso, ieri è andato in scena il secondo consiglio comunale che prevedeva la nomina del Presidente del Consiglio.
All’ordine del giorno erano previsti, tra l’altro, altri quattro punti che attendevano la nomina del vicepresidente del Consiglio, la nomina della commissione elettorale comunale, l’individuazione degli organi collegiali indispensabili e la nomina della commissione comunale per la tenuta degli albi dei giudici popolari di Corte d’Assise e di Corte d’Assise d’Appello.
Si aprono le danze alle 18 e 10 con 23 presenti. Unico assente il consigliere Colucci del PD. L’elezione del Presidente del Consiglio era a scrutinio segreto e alla maggioranza occorrevano almeno 17 voti. Venivano nominati Cavallo dei Moderati e popolari(MeP) e Tedeschi dell’Italia dei Valori(IDV) come scrutatori. Le dichiarazioni di voto erano altresì forti ed eloquenti come il momento prevedeva. Cramarossa capogruppo del PD presentava Scippa come candidato della maggioranza alla presidenza. E faceva notare come lo stesso Scippa “deve essere garante di tutti. La sua nomina oggi è fondamentale per iniziare subito l’attività amministrativa. La città chiama e non ci sono più tempi supplementari. I problemi sono numerosi e chiediamo alle forze di maggioranza di votare in maniera compatta e con senso di responsabilità Scippa”.
Dello stesso avviso era Scelsi della Puglia per Vendola e Vitucci per l’UDC. Dai banchi dell’opposizione era un coro di dissenso per le parole di Cramarossa e Scelsi. Vasile annunciava “scheda bianca per la votazione”. E cosi si arrivava alla votazione che registrava un piccolo clamoroso tonfo della maggioranza:16 voti per Scippa e 8 schede bianche. Dunque ai 6 consiglieri di opposizione si erano aggiunti, evidentemente, due “franchi tiratori” dalla maggioranza. Nulla di fatto e tutti a casa. O forse no. Perché con questo risultato si rinviava il tutto al prossimo consiglio, compresa la nomina del vicepresidente propedeutica alla nomina del presidente. A caldo Conserva consigliere dell’UDC diceva che “non c’era stata un’adeguata comunicazione sul nome del candidato a presidente”. Cramarossa parlava di “autocritica da parte del PD. Il sindaco non ha fatto un’amministrazione col manuale Cencelli e noi avremmo potuto chiedere qualcosa in più essendo il primo partito della città. Invece non l’abbiamo fatto. La mancata elezione del presidente del consiglio è un’occasione sprecata”. Di “occasione sprecata” parlava anche lo stesso Scippa il quale aggiungeva come “ c’era la possibilità di dare un segnale forte alla città. Non ne faccio un dramma. Sarà per la prossima volta”. Vasile invece dichiarava come “la maggioranza non c’è. Invito il sindaco a prendere seri provvedimenti. A Barletta per un caso analogo il sindaco Maffei si è dimesso. Si parte molto male. Io voto per coerenza e non per senso di responsabilità. Non ho nulla contro Scippa ma l’inciucio che avete fatto con l’UDC dimostra come non avete i numeri per governare la città”.
Al che prendeva la parola il sindaco Gatti il quale subito esordiva con un “me l’aspettavo. Sapevo che sarebbe andata cosi. Tuttavia abbiamo 16 voti favorevoli dunque la maggioranza c’è ed è coesa. Invito caldamente chi non accetta il nome di Scippa a dirlo chiaramente e a non celarsi nel voto segreto”. A queste parole Vasile rispondeva con “è un’arroganza da parte sua questa”, mentre Romito del PDL diceva che “tutto questo è inquietante. Un sindaco non può dire già di sapere come andrà a finire. E noi che cosa ci facciamo qui?. A questo punto si potevano risparmiare 5000 euro e non fare il consiglio”. Lo stupore del momento veniva messo da parte con gli altri tre punti all’ordine del giorno. Valerio(UDC), Colucci(PD) e Cavallo(MeP) venivano eletti componenti della commissione elettorale con 21 voti favorevoli. Liberio(Api), Scelsi(PpV) e Libero(MeP) erano nominati come supplenti. Successivamente Tedeschi (IDV) e Romito(PDL) con 23 voti favorevoli erano eletti componenti delle commissione comunale per la tenuta degli albi dei giudici popolari di Corte d’Assise e di Corte d’Assise d’Appello. Infine su proposta del consigliere Cramarossa, con 21 voti favorevoli veniva approvata la proposta di accorpamento della III e della V commissione per averne in totale cinque anziché sei.
Tutto ciò come atto di indirizzo da proporre in un prossimo consiglio. E si concludeva cosi un altro travagliato consiglio comunale. La sensazione è che la maggioranza abbia evidenziato alcune significative crepe alle quali il sindaco dovrà rimediare per il bene della città. L’opposizione, dal canto suo, segna una piccola vittoria con la consapevolezza che per ribaltare la situazione più che una vittoria di Pirro ci vorrà una battaglia delle Termopili dove nel 480 a.c. 300 spartani vendettero cara la pelle contro 3 milioni di persiani.
da www.barisudovest.it
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