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Le lettere verranno protocollate nella sede dell’Acquedotto pugliese con la diffida a rispettare l’esito del referendum del giugno 2011, che esclude la natura economica degli enti che forniscono il servizio idrico che dovranno essere considerati enti pubblici senza scopo di lucro. «Obbedienza civile – il mio voto va rispettato» è la rivendicazione dei cittadini che, a nove mesi di distanza dall’esito dei referendum, sono costretti ancora a mobilitarsi per il rispetto della volontà democratica e della legge, presentando i reclami all’Aqp spa e dichiarando di essere pronti ai ricorsi davanti ai giudici per la riduzione e il rimborso delle tariffe.
Tra i Comuni pugliesi intervenuti al sit-in e alla conferenza stampa, oltre a Bari, che con il capoufficio di gabinetto del sindaco Michele Emiliano, Antonella Rinella, ha annunciato che è già pronta una delibera di Giunta che doterà gli Uffici comunali per le relazioni con il pubblico (Urp) dei moduli per i reclami, c’erano il Comune di Giovinazzo, di Altamura, Villa Castelli e Cisternino, a cui vanno aggiunti quelli di Modugno, Laterza, Grumo Apula, Binetto, Lequile e Mola di Bari già impegnati da diverso tempo nella campagna di comunicazione per informare i cittadini su ciò che sta accadendo e intervenendo sui singoli regolamenti comunali per ribadire il concetto di acqua bene pubblico.
dal CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
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