Lunedì 10 dicembre il Comitato pugliese “Acqua
Bene Comune” ha incontrato il neo Amministratore Unico dell’Acquedotto
Pugliese, Ing. Gioacchino Maselli, il Direttore Generale Bianco e i
Direttori d’Area.
Per il Comitato Pugliese, erano presenti sette
persone fra cui due avvocati e un lavoratore dell’Acquedotto pugliese
fondatore del Coordinamento dei Lavoratori dell’AQP per l’Acqua
Pubblica.
L’incontro (durato oltre due ore) è stato
impostato affrontando uno alla volta i punti in questione di cui si
riportano in breve i risultati qui di seguito:
- Mancanza di garanzia del Diritto Umano all’Acqua e sospensione fornitura servizio idrico
E’ stato fatto presente il fatto che in
Puglia, contrariamente alle dichiarazioni di principio dell’Acquedotto
Pugliese e della Regione Puglia (unico azionista di AQP SpA), non sia garantito il diritto umano all’acqua potabile nella
misura in cui anche in caso di morosità non viene garantito il minimo
vitale (contravvenendo alle sentenze che sanciscono l’impossibilità
dell’interruzione di un servizio vitale e nonostante, peraltro, la
riduzione del flusso – senza il distacco del servizio – sarebbe
tecnicamente possibile a punto tale da essere previsto dal Regolamento
dell’AQP SpA stesso).
Rispetto a questo, l’Amministratore ha
assicurato che c’è tutta la volontà nel procedere in tal senso
garantendo il minimo vitale attraverso gli strumenti di sua competenza,
ovvero la riorganizzazione del piano tariffario.
Con riguardo al numero di sospensioni delle
forniture idriche, l’Amministratore e il Direttore Generale hanno
confermato il dato anticipato via email, ovvero oltre 28.000 a partire
dal 2004 e dichiarando che le oltre 375.000 sospensioni complessive con
riferimento al periodo 2003-2006 e indicate nei rispettivi bilanci si
riferiscano ad avvisi di sospensione che però sono state indicate
erroneamente nel bilancio come “sospensioni” e non “avvisi”.
Dato il numero di utenze complessive (poco
meno di un milione) l’errore nell’indicazione della terminologia in
bilancio (ovvero, in 4 bilanci su 4) sembra comunque verosimile.
- Mancanza di applicazione del secondo quesito referendario.
Rispetto alla questione in oggetto - e
tralasciando i tentativi maldestri quanto vani di chiamare in causa il
tempo necessario ad adeguare l’esito referendario alla normativa
nazionale ed europea che non permetterebbe un'applicazione diretta dello
stesso (!!!) – il punto essenziale (e prevedibile) è che l’AQP SpA
intende adeguarsi alle decisioni dell’AEEG. E’ stato fatto presente
l’avvio delle azioni legali pilota contro AQP SpA per il rispetto
dell’esito referendario (cosa di cui peraltro, per ovvie ragioni, erano
già a conoscenza).
- Dati sulla qualità delle acque dell’invaso del Pertusillo.
Il Direttore d’Area si è dichiarato disponibile a fornire le serie
storiche di tutti i dati concernenti i metalli pesanti e gli idrocarburi
(che ricalcherebbero quelli tranquillizzanti relativi al campionamento
effettuato il 19 novembre e già trasmessi), a pubblicarli sul sito e a
partecipare a un confronto (anche pubblico) con coloro i quali hanno
rilevato anomalie preoccupanti. Quindi, ha espresso anche la
disponibilità ad organizzare un Convegno sul tema.
- Accesso ai documenti analitici a sostegno del Piano Industriale 2011/2014.
L’Amministratore e i Direttori hanno sostenuto
che non esiste alcun documento analitico se non alcuni dati in Excel
che, comunque, non hanno nessuna intenzione di fornire poiché sarebbero
una sorta di “brutta” del lavoro finale (l’opuscolo informativo). Quando
gli è stato fatto presente che l’Ing. Monteforte aveva, di fatto,
sostenuto l’esistenza di tale documentazione - appellandosi in un primo
momento ad alcune norme che non avrebbero reso possibile la divulgazione
di tale documentazione e in un secondo momento alla riservatezza in
quanto SpA – l’attuale dirigenza di AQP SpA non ha saputo motivare tale
contraddizione. Del resto, sotto esplicita richiesta, è stato affermato
che, con riferimento al Piano Industriale 2011-2014, il Governo
regionale ha preso visione solo e unicamente dell’opuscolo in questione.
In pratica, l’Amministrate Unico e i Dirigenti di AQP SpA hanno
sostenuto che l’Azionista Unico di una SpA ha approvato il Piano
Industriale sulla base di un opuscolo. Sembra poco credibile, anzi per
nulla. Del resto, se tale affermazione corrispondesse al vero, le
modalità con cui la Regione Puglia avrebbe approvato il P.I. (in quanto
unico azionista) sarebbero poco serie da un punto di vista sia
amministrativo sia
politico.
Unico impegno sulla questione preso
dall’Amministratore è quello di rendere pubblico un Bilancio ex ante per
il 2013 in modo da dare la possibilità di fare valutazioni in corsa
sulla gestione e non solo ex post. L’iniziativa è interessante ma non
risponde assolutamente alla richiesta avanzata di accesso alla
documentazione né all’esigenza di trasparenza e comprensione che la
sottende.
da www.benicomuni.org
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