giovedì 14 aprile 2011

Puglia: all'AQP una conferenza su pubblico e privato !!!

Lunedì 11 aprile, nel pomeriggio, si è tenuto nella sala dell’Acquedotto pugliese un Convegno denominato: "Governance dei servizi idrici tra pubblico e privato", organizzato dall'Associazione Nazionale Donne Elettrici.
 Il Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” (e di conseguenza il Comitato Referendario “2 SI per l’Acqua Bene Comune”) ha appreso casualmente dell'iniziativa, solo due giorni prima, durante l’Assemblea Regionale di sabato 9 aprile.



L'evento, cui abbiamo comunque deciso di partecipare, era totalmente incentrato sui referendum del 12 e 13 Giugno, benché nella brochure non se ne facesse esplicito riferimento.


Moderava l'incontro Ivo Monteforte, amministratore delegato di Aqp S.p.a. (nell’esecutivo di Federutility), e a difendere le posizioni del Sì è stato invitato l'assessore Fabiano Amati (PD) che per la Regione sta seguendo l'iter del ddl per la ripubblicizzazione dell'Acquedotto, mentre per il fronte del No, c'era Antonio Iannamorelli (PD), tra i fondatori del gruppo AcquaLiberaTutti (che si oppone ai quesiti referendari) ed ex consigliere d’amministrazione di alcune multiutilities.

E’ curioso sottolineare come entrambe le due parti fossero rappresentate da esponenti del Partito Democratico. Prima che potessero esprimere la loro, Ivo Monteforte, ci ha tenuto a mettere la platea a conoscenza dei referendum di cui si sarebbe parlato. A farlo è stato un dirigente della stessa Aqp S.p.a., che ha fatto un excursus sulla privatizzazione dei servizi idrici in Italia e dei quesiti referendari che ci è apparso non equilibrato e tendente a giustificare le ragioni della privatizzazione e della remunerazione del capitale. Infatti ha argomentato  che “se vince il SI avremmo dei cambiamenti sostanziali” e che “l’effetto dirompente del sistema è nella remunerazione del capitale investito”, evidenziando come le tariffe diventerebbero solo un insieme di costi e scatterebbe un disincentivo degli operatori privati.


L’evento è proseguito con le relazioni dei sostenitori delle posizioni contrapposte.

L’Assessore Amati, che pure sosteneva le ragioni del SI, ha asserito che “L’Acquedotto Pugliese è un’azienda pubblica” (ovviamente glissando sul fatto di essere tra i firmatari di un disegno di legge che trasformerebbe l’AQP Società Per Azioni in un Soggetto di Diritto Pubblico).

Antonio Iannamorelli ha esposto le ragioni di chi sostiene il NO con argomentazioni superficiali, fallaci e illusorie.

Tra queste vi riportiamo alcune fra le più “eclatanti”:

“Se dovesse passare il Sì, gli acquedotti sarebbero costretti a indebitarsi con le banche”;
“Il No garantisce la libertà di scelta”;
“I privati nella gestione dei servizi idrici garantiscono che chi spende o inquina di più, paga di più”;
“La privatizzazione dei servizi idrici è l’ultima roccaforte contro l’evasione delle tasse”;
“Per fortuna che ad Aprilia c’è stata Acqua Latina, dal momento che quando il servizio era pubblico, la gente non pagava l’acqua”.

Dopo queste presentazioni “istituzionali” è stato consentito ai presenti di porre domande agli “esperti” seduti al tavolo della presidenza. Nel corso degli interventi dal posto abbiamo preso la parola e, presentandoci come Comitato referendario, dopo aver sottolineato che l'AQP non è un'azienda pubblica (ma semmai una società a capitale pubblico) abbiamo confutato una per una le argomentazioni di Iannamorelli.

E’ bello poter sottolineare che quasi tutti gli interventi dal posto (anche in considerazione della composizione dell’uditorio) sono stati a favore del SI e contro la privatizzazione, così come l’umore percepito tra gli astanti, nei commenti e attraverso l’interesse manifestato nel corso del dibattito, è apparso fortemente spostato verso le ragioni del SI. Tra questi interventi abbiamo apprezzato quello dei lavoratori dell’Acquedotto Pugliese.


Ci sarebbe davvero piaciuto mostrarvi i video che abbiamo girato ma purtroppo la videocamera è “scomparsa” al termine dell’incontro.

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