domenica 26 febbraio 2012

ACQUA: RIFLESSIONE SUL DOPO REFERENDUM

 Erano sicuramente parte di quei 26 milioni di persone che il 12 e 13 giugno scorso hanno detto NO alla mercificazione dell’acqua e alla possibilità di ottenere profitti da essa, a gremire l’Aula Aldo Moro dell’Università di Bari venerdì 20 gennaio 2012 per il convegno organizzato dal Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”. Gli stessi attivi cittadini, accorsi numerosi dall’intero territorio pugliese, hanno accolto con entusiasmo la possibilità di un dibattito per comprendere se effettivamente si sta rispettando l’esito referendario e appurare “a quale punto siamo”, come richiamava il titolo del convegno.

Ed a sette mesi dal referendum, le notizie non sono state tanto confortanti: nonostante l’abrogazione dell’art. che prevedeva la “Remunerazione del Capitale investito” [secondo quesito referendario] le bollette in Puglia sono rimaste invariate, ancora caricate di quel 7% che costituisce il profitto del gestore. Inoltre, lo stesso Acquedotto Pugliese purtroppo non risulta investito di nessun cambiamento, essendo ancora oggi una S.p.A. e non un soggetto di diritto pubblico a partecipazione sociale.
La dittatura è quando i dirigenti si impongono al posto dei cittadini. Il fatto che non si riconoscano gli effetti del referendum non è un atto dittatoriale?” ha fatto notare durante il dibattito il prof. Petrella (Presidente IERPE -Institut Européen de Recherche pour la Politique de l’Eau- ed ex Presidente dell’Acquedotto pugliese) fra i massimi esponenti a livello europeo e mondiale sul tema del diritto all’acqua, spronando i partecipanti alla “lezione pubblica” ad impegnarsi in una protesta contro “il diniego di democrazia che si afferma in maniera così spudorata nel nostro Paese”.
Moderati dalla prof.ssa Margherita Ciervo, responsabile pugliese del movimento “Acqua bene comune” e coordinatrice della serata, illuminanti contributi sulla situazione post- referendum ci sono stati offerti da tutte le notevoli personalità presenti in aula.
Tra tutti, Consiglia Salvio (Coordinamento campano per la gestione pubblica dell'acqua) e Alberto Lucarelli (Ordinario di Diritto Pubblico, Università Federico II Napoli, fra i redattori dei quesiti referendari sull’acqua) testimoni di quel “miracolo napoletano” avvenuto il 26 ottobre scorso, quando il Consiglio Comunale di Napoli ha approvato la trasformazione dell’attuale azienda- gestore delle risorse idriche (ARIN S.p.A.) nella A.B.C. Acqua Bene Comune Napoli, la prima azienda speciale in Italia completamente di diritto pubblico.  Un “percorso in itinere” ma che se andrà a buon fine “sarà una vittoria per tutti” ha spiegato Consiglia Salvio, precisando “Noi vogliamo che da Napoli parta un messaggio: i referendum sono attuabili”.
Ma l’ospite più atteso della serata è stato Padre Alex Zanottelli, missionario comboniano sempre in prima linea per la difesa del diritto umano all’acqua, impeccabile nel farci notare come siamo dinanzi ad una situazione “di vita o di morte” perché l’acqua è la vita, è “la Madre di tutta la vita” ed a spronarci ad operare come “cittadinanza attiva slegata dai partiti” che egli ritiene possa rappresentare, oggi, l’UNICO soggetto politico.
Al momento, operare da vera cittadinanza attiva significa per Alex Zanottelli, come per il Comitato “Acqua Bene Comune” aderire alla campagna “Obbedienza civile. IL MIO VOTO VA RISPETTATO”. La campagna, promossa in tutta Italia dal Forum Italiano dei movimenti per l’Acqua e presentata durante il convegno, vuole essere una risposta alla mancata attuazione del risultato referendario da parte delle istituzioni preposte. Consisterebbe nel pagare le bollette, relative ai periodi successivi al 21 luglio 2011, ricalcolandola ed applicando una riduzione pari a quel 7% rappresentante i profitti dei privati.
Speranzosi di estendere questa lezione civile e politica ai più, ulteriormente consapevoli che la democrazia si può attuare solo se i cittadini si rendono veri partecipanti e vigilano attivamente sui propri diritti, ci auguriamo che ognuno s’impegni affinché sia data giusta attuazione dell’esito referendario e diventi (nel suo piccolo) precursore di una nuova e positiva stagione italiana.
 Grazia Tricarico
( Giovani Menti Attive)

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