lunedì 17 ottobre 2011

IL PASSATO NASCOSTO DI MODUGNO - Viaggio a Lama Misciano per scoprire cosa si cela negli anfratti naturali

Se si chiedesse ai cittadini di Modugno di elencare i principali monumenti o luoghi storici della nostra città, probabilmente, nella maggior parte dei casi, otterremmo le medesime risposte: Balsignano, la Madonna della Grotta, la Chiesa Matrice e poco altro ancora; insomma, i luoghi più noti.  Tuttavia c’è una storia che ci riporta ben più lontano nel tempo e che riguarda LE PRIME PRESENZE DELL’UOMO NEL TERRITORIO DI MODUGNO.
Alla periferia del nostro paese infatti è situato un luogo che, se per la maggioranza dei cittadini risulta ancora sconosciuto, per altri è ben noto già da tempo grazie all’informazione pubblica, sebbene continui ad essere definito come una semplice “contrada”: parliamo di LAMA MISCIANO (appendice di Lama Balice).

Quest’area, sita alla periferia di Modugno, è balzata agli onori della cronaca, specie negli ultimi anni, grazie ai solleciti richiami del Comitato Pro Ambiante di Modugno, denuncianti una serie di problematiche legate all’inquinamento ambientale. Lama Misciano rappresenta un modello per quello che riguarda la tradizione agricola del comune di Modugno e delle zone limitrofe;
infatti, nella zona sono presenti diverse coltivazioni agricole gestite dai nostri compaesani, a dimostrazione del fatto che quest’area è strettamente associata alla storia della prima fondazione della città. Ma da non sottovalutare è anche come, gran parte del nostro patrimonio naturalistico è ivi concentrato, ovvero LA MACCHIA MEDITERRANEA , abitata da numerose specie animali, da ricollegare alla funzione indispensabile delle lame rappresentanti microambienti naturali, incontaminati e delicati inseriti all’interno di grandi voragini del terreno ricco di ferro (in modo simile ai fiumi) che hanno offerto all’uomo la possibilità di potersi insediare.
Oggi, la minaccia più grande rivolta  alla zona è rappresentata dall’alto tasso d’inquinamento che investe non soltanto l’ambiente ma anche le diverse testimonianze archeologiche qui presenti.
“…La zona indicata col nome di Misciano, ricadente in Lama Balice da quanto risulta dalla mappatura delle lame, rappresenta un sito di notevole bellezza!...”
Questo è uno stralcio delle considerazioni rilasciate dalla procura di Bari e riprese dal Ministero dei beni culturali e paesaggistici, che hanno  affrontato la questione di Misciano considerandola di notevole interesse ambientale ed archeologico, secondo quanto risulta dal D.M. 01/08/1985, esito delle prime segnalazioni e delle indagini preliminari svolte dalla soprintendenza dei beni architettonici e paesaggistici.
La questione a distanza di diversi anni è sfociata nel pubblico e ha visto la cittadinanza consapevole ed attiva schierata in prima linea per combattere i tentativi di abuso da parte dei colossi industriali. Uno di questi, Eco energia S.r.l., intende costruirvi un impianto di “termodistruzione dei rifiuti” tentando di ignorare il sequestro della zona operato dai carabinieri.
MA NON è TUTTO E OGGI IL PROBLEMA CRESCE!!! 
In data 09 dicembre 2010, dopo numerosi tentativi, si è riusciti ad organizzare un sopraluogo a Lama Misciano. Presenti il funzionario Gianfranco Lampignani (Soprintendenza dei Beni Architettonici e Paesaggistici di Bari) e la dottoressa Maria Rosaria De Palo (Soprintendenza Archeologica della Puglia, Nucleo operativo di Bari) accompagnati dall’associazione giovanile di Modugno Giovani Menti Attive e dal già citato Comitato Pro Ambiente di Modugno. Le due associazioni erano artefici della richiesta d’indagine per rivalutare la zona anche per il suo alto valore CULTURALE (ipogei, un trappeto di epoca medievale, il tratturello 94 della via Minucio-Traiana, torri d’avvistamento, rifugi rurali e rupestri, palmenti e cisterne del Cinquecento che testimoniano il riutilizzo continuo dell’agro posto fra la zona di Bitonto e di Bari).
Al sopralluogo è stato presente anche il sig. Francesco Carofiglio, stimato conoscitore degli insediamenti archeologici ed architettonici presenti nel nostro territorio.
Essenziale è stato il contributo di costoro nella descrizione ed elencazione al fine della salvaguardia di una GROTTA CULTUALE scoperta a 310m dal cantiere dell’inceneritore. Di incerta datazione per assenza di scavi, la sua unità è realizzata nel banco di calcarenite ( c.d. tufo locale).
La grotta  rappresenta una delle più importanti testimonianze nascoste in Lama Misciano ed appartiene, probabilmente, ad una’area dalla forte valenza sacrale.
Infatti, a pochi metri di distanza dalla grotta, sulla sommità dello spalto opposto della Lama, scavi archeologici mai completati hanno rivelato, fra gli anni ‘80 e ‘90 del secolo scorso, le fondamenta di una chiesa con struttura absidata risalente all’età altomedievale e un sepolcreto indagato anch’esso d’urgenza nel 1994, che ha ospitato ben 17 tombe per sepoltura a fossa, ascritte  ai secoli VII–X. La zona  resta tuttora da continuare ad indagare.

Evidente, dunque, l’importanza di Lama Misciano, rappresentante uno dei luoghi pugliesi di prima antropizzazione, ma che ha attraversato anche lo sviluppo della prima età civile, in epoca romana (testimoniata dalla presenza di centuriazione del III secolo) per poi arrivare in epoca medievale, quando la vita delle persone si stabilì all’interno di borghi fortificati capaci di resistere agli attacchi delle bande saracene che si consumavano nelle campagne non più sicure. Ed è proprio tra questi borghi che fiorisce anche il nostro comune.
I componenti delle associazioni impegnate nell’arduo compito di fronteggiare i giganti industriali quali Eco Energia, concordano entrambe sul fatto che proteggere, salvaguardare e studiare questi luoghi ci permetterebbe di ricostruire buona parte della nostra storia. A tal fine è importante che il Ministero, la regione il comune e la cittadinanza facciano la loro parte garantendo così anche più visibilità.
Le associazioni hanno anche rivolto delle domande sul caso Misciano alla Soprintendenza Architettonica e Paesaggistica di Bari, la quale ha risposto “…Eco Energia ci ha presentato una nuova documentazione in cui ci chiede di riesaminare la proposta del  progetto dell’inceneritore. Il nostro legale sta esaminando gli incartamenti…..”.
Da quanto si è potuto evincere, Eco Energia non sembra abbandonare l’intenzione di far approvare il progetto dell’inceneritore, nonostante abbia già ricevuto un NO SECCO dall’Arpa Puglia e dalla Provincia. Proprio quest’ultima, al contrario di precedenti occasioni in cui aveva espresso parere favorevole, durante la conferenza di servizi del 25 settembre 2009 ha dichiarato l’incompatibilità ambientale del progetto di Eco Energia, che vorrebbe chiudere il ciclo di smaltimento di rifiuti a Modugno nonostante la sua già pesante situazione ambientale.
Il dibattito è  dunque ancora in corso e nonostante  la situazione attualmente ha accusato una fase di stasi la cittadinanza ha iniziato a far sentire la sua voce per proteggere ciò che di più caro assicura la sua l’identità:LA SUA MEMORIA! 

Si ringrazia il dott. Stefano Vernia ed il Comitato Pro Ambiante di Modugno per la preziosa individuazione ed illustrazione dei siti.

Gianluca Ranieri

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