mercoledì 22 dicembre 2010

28 dicembre Presidio per ripubblicizzazione acquedotto pugliese

Le scadenze imposte dal Decreto Ronchi e dalla Legge di abolizione delle autorità d’ambito territoriale rischiano di produrre un’accelerazione dei processi di privatizzazione dei servizi idrici, contro la volontà manifestata da oltre un milione e 400 mila di cittadini/e che hanno sottoscritto i referendum abrogativi, già passati al vaglio della cassazione. Contro quest’accelerazione il movimento per l’acqua ha avanzato una richiesta di moratoria, in modo da posticipare le scadenze previste per consentire il libero esercizio della volontà popolare.
La Puglia ha partecipato in modo straordinario al Movimento a favore dell’acqua bene comune, con oltre 105.000 firme referendarie e con il consenso popolare dimostrato verso il progetto di ripubblicizzazione dell’acquedotto pugliese.

Il Presidente Vendola e la coalizione che lo ha sostenuto ne hanno fatto un tema centrale della campagna delle primarie e delle ultime elezioni regionali impegnandosi, con i cittadini pugliesi, a portare in Consiglio regionale entro i primi centro giorni il DDL per la trasformazione dell’AQP in Azienda Pubblica Regionale, soggetto di diritto pubblico, unica garanzia di tutela contro i tentativi di profitto di questo bene vitale.

Ora, non solo i cento giorni sono ampiamente trascorsi ma, dopo l’audizione del 18 novembre del Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” da parte delle Commissioni competenti, la discussione sull’acqua sembra effettivamente “congelata” (come qualche forza politica aveva proposto) e con un fare sonnacchioso, che appare mettere d’accordo tutti, è stata lasciata cadere la richiesta ufficializzata di questo Comitato di un confronto sul tema con i capigruppo di tutte le forze politiche rappresentate nel Consiglio Regionale.

Riteniamo inaccettabile questa posizione esitante, che appare figlia di un atteggiamento pavido. Riteniamo che il Consiglio Regionale debba con risolutezza aderire alla manifestata volontà (resa ampiamente evidente con la raccolta delle firme per il referendum e con il consenso espresso nel corso delle audizioni del DDL) dei cittadini pugliesi che hanno creduto e credono che i beni comuni debbano essere gestiti dal pubblico nell’esclusivo interesse dei cittadini, senza ingerenze di interessi privati o di parte.

Per questo il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”, nell’Assemblea Regionale del 18 dicembre, ha deciso di promuovere un presidio, nella mattina di martedì 28 dicembre, presso la sede regionale di via Capruzzi per chiedere al Consiglio Regionale di non indugiare ulteriormente nell’approvazione della Legge Regionale di ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese.

Riteniamo che tale atto sia una necessaria assunzione di responsabilità e di coerenza da parte del Presidente, della Giunta regionale e dei Consiglieri che hanno fatto di questo tema uno dei vessilli della passata campagna elettorale.

Ciascun soggetto, gruppo, associazione, sindacato, partito politico, aderente al Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”, è chiamato a rendere tangibile la propria adesione al Movimento per l’Acqua, partecipando in delegazione (quanto più possibile nutrita) al presidio del 28 dicembre.

Durante il presidio del 28 dicembre – su cui vi daremo indicazioni a breve – sono previsti degli interventi da parte dei gruppi aderenti al Comitato pugliese. Per comunicare il numero delle persone che parteciperanno al presidio e l’intenzione di intervenire, inviare una email a segreteriareferendumacqua@gmail.com.

La ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese dipenderà da ognuno di noi.

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