Il 28 ottobre, il 9 novembre, il 6 dicembre e il 20 dicembre a Modugno si sono tenuti quattro Consigli Comunali, aventi ad oggetto l’approvazione delle modifiche dello Statuto Comunale.
I quattro consigli non si sono conclusi con un esito del tutto felice. Infatti il primo è stato disertato in mancanza del raggiungimento del quorum costitutivo, convalidante la seduta stessa. Negli ultimi tre, invece, non si è giunti ad approvazione poiché per questa è necessaria la maggioranza qualificata dei due terzi.
All’uopo, però, l’associazione socio-culturale “Giovani Menti Attive” si domanda come mai non si è scelto di applicare il quarto comma dell’articolo 6 del Testo Unico sull’ordinamento degli Enti Locali che cosi recita:
“Qualora tale maggioranza non venga raggiunta, la votazione e' ripetuta in successive sedute da tenersi entro trenta giorni e lo statuto e' approvato se ottiene per due volte il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati. Le disposizioni di cui al presente comma si applicano anche alle modifiche statutarie”.
Molto probabilmente gli estremi dell’applicazione ci sarebbero stati. Tuttavia, si sa che le modalità e i criteri di svolgimento dei lavori consiliari sono rimessi nelle facoltà dei consiglieri medesimi, quindi nulla quaestio.
L’associazione scrivente, come forse anche la maggioranza dei consiglieri, ritiene che siano di notevole importanza le modifiche da approvare. Infatti tra queste si enumera il riconoscimento sia del diritto all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile, sia del servizio idrico come privo di rilevanza economica. È rilevante tale modifica perché, a seguito della futura approvazione, non solo la città di Modugno, sarebbe il secondo paese della Regione Puglia, dopo il Comune di Altamura, a riconoscere tale diritto, ma anche perché si porterebbe a compimento la volontà popolare, poiché ricordiamo che, da gennaio a marzo 2010, sono state raccolte 1922 firme con le quali i cittadini modugnesi hanno chiesto questo riconoscimento. Un’ eventuale delibera sarebbe un TANGIBILE segno con il quale i cittadini ritroverebbero la fiducia nel cambiare le cose, anche con una semplice sottoscrizione.
Inoltre tra le modifiche ci sono altri istituti di notevole rilievo.
Portiamo in parola l’istituzione del Consigliere Aggiunto nominato dalla Consulta dei cittadini stranieri extracomunitari, attraverso il quale le minoranze etniche avranno una primordiale forma di rappresentanza dei loro interessi. Senza dubbio ciò costituirebbe un significativo passo di DEMOCRAZIA SOCIALE.
Un’ ulteriore novità sarebbe quella del riconoscimento del Consiglio Comunale dei Ragazzi, un organo consultivo-propositivo, mediante il quale i giovani si renderebbero partecipi della vita della propria città. Esso, infatti, rappresenterebbe un vero e proprio impulso per il risveglio delle coscienze, poiché i giovani cittadini attivamente si adopererebbero per il loro comune, rimanendo così anche vigili sull’operato dei lori amministratori.
A fronte di quanto detto, quindi, l’Associazione “Giovani Menti Attive” si augura vivamente che i lavori consiliari sullo statuto procedano e si concludano entro la fine della legislatura.
Tommaso Trevisi
Giovani Menti Attive
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