La risposta a tale quesito è duplice. L’uomo, infatti, si trova dinanzi a un crocicchio. Sia dire che la natura è al servizio della natura, perché ciò comporta un progresso di civiltà e dunque tecnologico, sia affermare che la natura non è al servizio dell’uomo dal momento che questi deve rispettarla, è un modo di rispondere parzialmente valido. Ma approfondiamo ancora di più la questione.
La risposta positiva al quesito riecheggia una visione antropocentrica evidenziante il primeggiare dell’uomo sulla natura. Tale concezione, propugnata da Bacone, il padre della scienza moderna, ha portato a sperimentare da un lato nuove tecniche utili per la società, dall’altro a minacciare la specie umana, dal momento che pian piano si è insinuata una cultura competitiva, non badante della natura come bene, ma centrata sugli interessi individuali.
Quindi, sotto una prospettiva, la visione antropocentrica rappresenta per l’uomo un handicap, poiché l’odore degli interessi lo porterebbe a non prendere la diritta via, dal momento che non comprenderebbe che la natura è contingente nella storia e che le sue risorse sono finite.
Qualcuno si potrebbe chiedere: “Poniamo la parola fine allo sfruttamento delle risorse naturali?”
Assolutamente no, poiché le risorse naturali sono necessarie per la sopravvivenza. Quindi: “Cosa è doveroso fare?”
Se da un lato le ricchezze della natura sono fonte di vita per l’uomo, è anche vero questi deve assolvere a dei doveri nei confronti di essa. Basta citare a tal proposito l’art.9 comma 2° della nostrana Costituzione: “La repubblica tutela il paesaggio”.
Quindi dobbiamo cercare un giusto e razionalizzato contemperamento tra le esigenze dell’uomo e quelle della natura, perseguendo una cultura di pace, che non esclude la competizione suddetta, ma la rende più umana, non entropica, nel senso di non assolutizzare gli interessi materiali dell’uomo.
Intraprendendo questa verace via, la terra non sarà distrutta, la natura non riacquisterà il suo dominio a spese dell’uomo, e questi riuscirà, senza rinunciare al suo patrimonio di civiltà, a vivere in simbiosi con la natura.
Tutto ciò si potrà realizzare compiendo piccoli passi nella vita di ciascuno di noi. Anche in questo modo diventeremo cives responsabili.
Filippo Vitale
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