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Aggiungiamo le profonde motivazioni che spingono i credenti ad avere fede: con la loro costruzione e trasmissione sotto forma di storie e racconti, le religioni costituiscono un bagaglio di conoscenze, credenze e valori che ogni fedele porta con sé spesso sottopelle, senza cioè averne sempre esplicita consapevolezza. Dalle letture dei Testi Sacri all’ascolto dei sermoni dai pulpiti delle Chiese fino alle interpretazioni personali dei dettami religiosi, al credente vengono fornite delle “lenti” per mezzo delle quali osservare in modo più accorto e meno superficiale l’esperienza personale, i rapporti con gli altri, le vicende umane e la realtà. Tali interpretazioni consentono alle persone di disegnare i propri progetti di vita in relazione a obiettivi ritenuti meritevoli di essere perseguiti, creando di rimando una positiva consapevolezza che la propria vita abbia una meta e una direzione.
Consideriamo le tradizioni, i personaggi e riti di cui la Puglia è portatrice: dalle diverse prelibatezze culinarie che imbandiscono le tavole dei pugliesi in occasione delle festività religiose alle cerimonie solenni da seguire nei luoghi di culto; dalle processioni più o meno scenografiche e faticose che attraversano le vie dei caratteristici paesi ai gesti e segni di devozione esteriori ed interiori.
La Puglia è tutto questo e altro ancora, offre un ricco repertorio di figure religiose nei confronti delle quali instaurare intimi legami, che generano effetti benefici derivanti dal senso di protezione che, seppure invisibile, appare efficace nel continuare ad animare le speranze dei fedeli.
Il pellegrinaggio religioso è uno dei modi per nutrire e rinsaldare il proprio intimo legame con la fede perché, se è vero che quasi nessuno è disposto a dichiarare la propria attitudine “tommasiana” (“se non vedo non credo”), spesso si ammette che appare più reale, consistente e confortante credere dopo aver calpestato la terra su cui il proprio “oggetto di devozione” ha camminato, dopo aver fatto una preghiera davanti alle sue reliquie o toccato oggetti che potrebbe aver sfiorato casualmente, in quel delicato mix tra fede e idolatria.
Al fine di non stilare in uno scarno elenco i “luoghi dello spirito” pugliese, cercheremo, nel prosieguo di questa rubrica, di dare brevi cenni di possibili itinerari religiosi, suddividendo la regione per provincia. In tal maniera sarà più facile condurre per mano i nostri lettori in quei luoghi di culto più rappresentativi della nostra terra. Inizieremo il nostro viaggio partendo dalla provincia più nord (Foggia) e a tappe, percorreremo per tutta la lunghezza, la devota Puglia caratterizzata dalla molteplicità dei Santi venerati e onorati con riti che rievocano antiche tradizioni e che coniugano usi e costumi in una mescola di atti religiosi e credenze popolari, processioni e specialità culinarie che accompagnano la devozione.
Rosa Scardigno
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