domenica 31 maggio 2009

DANTE, IL MALE E L’ORDINE COSMICO. LA FONTE DEL MALE: LA MANCATA INFORMAZIONE

Il male è sicuramente ineliminabile sulla terra. Si pensi alla Genesi. Adamo ed Eva vengono posti dinanzi alla scelta: mangiare o meno la mela? L’hanno mangiata. Hanno scelto la via del Male. Si pensi alla visione manichea. La storia vista come  la lotta tra il Bene e il Male. Nient’ altro di più.  Esisterà tale lotta, perché comunque è intrinseca nell’uomo stesso. L’ uomo infatti  ha una sua dualità. Molti sono propensi per il bene. Altri per il male. In ogni caso Bene e Male possono essere due concetti assoluti, ma nello stesso tempo relativi.

domenica 24 maggio 2009

DANTE E LA NATURA.LA NATURA E’ AL SERVIZIO DELL’ UOMO?


La risposta a  tale quesito è duplice. L’uomo, infatti, si trova dinanzi a un crocicchio. Sia dire che la natura è  al servizio della natura, perché ciò comporta un progresso di civiltà e dunque tecnologico,  sia affermare  che la natura non è al servizio dell’uomo dal momento che questi deve rispettarla, è un modo di rispondere parzialmente valido. Ma approfondiamo ancora di più la questione.
La risposta positiva al quesito riecheggia una visione antropocentrica evidenziante il primeggiare dell’uomo sulla natura.

sabato 16 maggio 2009

DANTE E LA DONNA. LA CONDIZIONE FEMMINILE NELLA SOCIETA’ ODIERNA

Nonostante siamo giunti già da tempo nel terzo millennio, nonostante si sia dichiarata ormai da tempo la parità tra i due sessi, tutelata quindi anche dalla nostra costituzione, oggigiorno siamo ancora a conoscenza di violenze commesse nei confronti della donna. Fortunatamente in questi ultimi mesi, e precisamente col decreto legge n. 11/09 si è bandito il reato di stalking. Ma forse non basta. Che cosa ancora serve affinché tale parità non sia soltanto formale? È indubbio oramai che la donna sia  uscita dal gineceo greco, ovvero che non sia segregata tra le mura di casa,  che non sia legata solo alle attività domestiche.

DANTE E LA POLITICA, LA RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE

Ognuno di noi ogni giorno viene chiamato a fare delle scelte, ciascuna viene presa in base a diversi criteri che spesso e volentieri sono cuciti sulla persona interrogata, e altro non sono che il frutto dell’esperienza individuale. Ogni decisione comporta delle conseguenze di cui si diviene responsabili. L’ignavo preferisce di gran lunga aggirare l’ostacolo e limitarsi a spettatore piuttosto che ad attore della propria vita. Nel momento in cui l’istituzione,  all’epoca, veniva meno nella guida del cittadino era l’intellettuale a doversi porre da riferimento e guida per l’uomo.